La via Matildica del Volto Santo si compone di tre grandi percorrenze: la VIA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE, che conduce dinanzi al Sangue di Gesù a Mantova, il CAMMINO DI SAN PELLEGRINO, meta antica dei grandi pellegrinaggi appenninici e la VIA DEL VOLTO SANTO, luogo di fede e devozione antichissima. La Via Matildica del Volto Santo è un antico cammino di pellegrinaggio e di commercio di circa 280 km, di cui ben 200 in Emilia-Romagna.

E’ un cammino che è possibile affrontare nella sua interezza oppure nei suoi tre tratti storici, rispettivamente la Via del Preziosissimo Sangue, il Cammino di San Pellegrino e la Via del Volto Santo. Imperniata sulla figura di Matilde di Canossa tra le personalità chiave del Medioevo europeo, il percorso è direttamente legato a quattro luoghi emblematici: Mantova, che diede i natali a Matilde; San Benedetto Po, nella cui abbazia ebbe sepoltura prima di essere trasportata in Vaticano; Canossa, dove avvenne il noto episodio dell’umiliazione dell’Imperatore di Germania; Lucca, città originaria della famiglia di Matilde. Si snoda dalle terre dei Canossa, che da Mantova attraversano la pianura padana, e si inerpica sull’Appennino fino a ridiscendere in Toscana per arrivare a Lucca dove si immette nella Via Francigena. Il Cammino è l’antico itinerario dei pellegrini che, dalle regioni germaniche, scendevano alla volta di Roma. Sul percorso si trovano castelli, pievi, monasteri e abbazie. Città rinascimentali e borghi medioevali legati in una via che unisce il Garda al Po, fino a raggiungere l’Appennino attraverso un territorio spettacolare e parzialmente sconosciuto

Tappa N.7 : da Toano a Gazzano (18.6 KM)

Partenza da: Toano con arrivo a: Gazzano

Distanza: 18.6 chilometri

Tempo di Percorrenza: 6 h

Salita: 763 metri

Discesa: 780 metri

Sono 60 i cippi che segnalano la ricchezza di un cammino che da nord a sud lega tra loro tutti i luoghi della grande storia medioevale

SI CHIAMANO “pietre miliari” perché anticamente venivano utilizzate per scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane. Oggi i 60 cippi iscritti appena posizionati lungo la via Matildica del Volto Santo segnalano la riscoperta delle antiche percorrenze Matildiche e la ricchezza di un cammino che, attraverso l’Appennino, unisce Mantova a Lucca, lungo un itinerario che da nord a sud lega tra loro tutti i luoghi della grande storia medioevale.

Questo progetto nasce durante un convegno al Museo Diocesano nel 2015, promosso dalla Diocesi, dal Comune di Vezzano e dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

La collaborazione tra Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia ha portato al riconoscimento del percorso in tutte e tre le Regioni e il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo lo ha inserito nell’Atlante nazionale dei Cammini. Per finanziare il progetto, il parco nazionale dell’Appennino è riuscito a ottenere il finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 dell’Emilia – Romagna per la tappa tra Canossa e San Pellegrino in Alpe. L’iniziativa ha preso il via insieme ai comuni di Canossa, Casina, Carpineti, Toano e Villa Minozzo, che sono stati pensati e posizionati come segnavia.

Per la realizzazione dei “Cippi” e stata usta della pietra locale identitaria per eccellenza, l’arenaria, e sono stati realizzati da un artigiano locale di Vetto, Daniele Ruffini, erede di un mestiere tramandato nei secoli. Ruffini ha modellato blocchi di arenaria locale creando cippi segnavia scolpiti col logo della Via Matildica del Volto Santo. Nei punti di partenza appenninici e in quelli di arrivo di Canossa e San Pellegrino in Alpe, verrà installata, sempre in arenaria, una stele molto grande con l’indicazione “Mantova-Lucca” e il simbolo del labirinto che si trova nel nartece della cattedrale di San Martino in Lucca, la chiesa che ospita il Volto Santo”.

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