Questa antica e nobile Casata, grazie alle gesta ed alle virtù dei suoi maggiori, ebbe l’onore ed il diritto di fregiarsi del titolo di marchese. Il titolo di marchese trae origine dalla voce marca, la cui radice è celtica o teutonica, ed ha avuto vari significati.
Difatti nella lingua dei Celti march, significò cavallo; nel tedesco marsch vuol dire avanzamento, cammino d’esercito, e da essa ebbero origine le voci marcher dei Francesi e marciare degli Italiani. Inoltre, il vocabolo mark ebbe il significato di signum, in anglo-sassone meare, in persiano marz; di confines nell’VIII secolo detti presso il Keron marsho, di segno di confine, ocus et regio notata signo confinium marca; e di moneta, pondus signatum, marketa. i Dalli, originari della Germania, e stabiliti in Italia, furono signori di molti luoghi nel Reggiano, nel Modenese e nella Garfagnana, specialmente nel secolo XV. Nel 1118 giurarono fedeltà al Comune di Reggio, e al principio del secolo XIV erano onorati del titolo di marchesi, che poi abbandonarono. Marchesi d’Este talvolta strinsero con essi alleanza. Al tempo però del Duca Cesare I erano caduti in povero stato, sicché furono venduti i loro possessi, ad eccezione della contea di Gova nel Reggiano che tennero fino all’abolizione dei feudi. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia, inoltre, ci conferma l’avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti, l’origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano. La dinastia della famiglia “Dalli”, proveniente dalla Garfagnana, ebbe notevole importanza durante il medioevo, quando, dalla Toscana e dal castello di Piolo, estendeva il suo dominio su Sologno, fino a Castelnovo Né Monti.
L’ultimo Conte, Alfredo Dalli, verso la fine della Seconda guerra mondiale, si ritirò da Sologno verso Roma, da dove proveniva la Contessa.
La “casa del Conte”, situata proprio sotto l’antica rocca, risulta ancora oggi una costruzione imponente e di un certo pregio. Essa vanta infatti il caratteristico sottopasso, stanze ampie e numerose, arredi in legno massello; non mancano percorsi sotterranei, passaggi segreti, i resti dell’impianto per la raccolta dell’acqua e per la conservazione delle vivande.